E-Mail: [email protected]
- Veo 3 genera video con audio e filigrana di origine AI.
- Google ha generato oltre 40 milioni di video con Veo 3.
- Abbonamento Gemini AI Pro: 21,99 euro al mese.
Immagina di poter trasformare una semplice fotografia in un video animato, completo di suoni ambientali e dialoghi generati dall’IA. Sembra fantascienza, vero? Eppure, è ciò che Gemini, potenziato dal modello Veo 3, rende possibile. Questa innovazione non solo apre nuove frontiere creative, ma solleva anche interrogativi importanti sul futuro della comunicazione e dell’autenticità dei contenuti digitali.
La Magia di Veo 3: Da Immagine a Video con un Tocco di Intelligenza
Al cuore di questa rivoluzione c’è Veo 3, l’ultima versione del generatore video AI di Google, presentata al Google I/O di maggio. A differenza delle iterazioni precedenti, Veo 3 supporta l’audio e offre una qualità video talmente realistica da destare preoccupazioni sulla potenziale diffusione di contenuti falsi. Ma non temete, Google ha pensato anche a questo: ogni video prodotto con Veo 3 incorpora una filigrana ben visibile e un’altra invisibile, sfruttando la tecnologia SynthID per attestarne l’origine artificiale. Questa funzionalità, nota come “da immagine a video” o “da foto a video”, permette agli utenti di caricare un’immagine nell’applicazione Gemini e, fornendo un comando testuale, ottenere la generazione automatica di un filmato animato. È un passo avanti che si inserisce nel filone di strumenti analoghi sempre più diffusi, come Luma e Kling, già molto usati per animare meme o dare vita a immagini statiche. Con questa mossa, anche Google si posiziona in questo segmento di mercato, ampliando le capacità creative della sua intelligenza artificiale.
Ma come funziona esattamente? È semplice: gli utenti con un abbonamento a Gemini AI Pro o AI Ultra troveranno nel menu degli strumenti l’opzione “Video”. Basterà caricare un’immagine e aggiungere una descrizione testuale per guidare l’animazione. Nel video dimostrativo pubblicato da Google, una comune foto di una scatola di cartone prende vita in modo sorprendente: al suo interno compaiono, in sequenza, un ascensore, una nave in miniatura che naviga sull’acqua, un concerto rock e persino un topo in una minuscola cucina. Un vero e proprio concentrato di creatività a portata di click!
- 🚀 Gemini e Veo 3: un'esplosione di creatività senza precedenti......
- 🤔 Ma siamo sicuri che tutta questa 'magia' non nasconda insidie......
- 🤯 Il GAN e il Transfer Learning dietro Gemini: una rivoluzione silenziosa......
Dettagli Tecnici e Misure di Sicurezza: Un Approfondimento
La nuova funzione di Gemini non si limita a dare movimento alle fotografie, ma arricchisce il risultato con effetti sonori, rumori ambientali e dialoghi generati dall’intelligenza artificiale. Il risultato finale è un file MP4 in formato landscape 16:9, con risoluzione 720p. Google suggerisce diverse applicazioni creative di questa tecnologia: animare oggetti di uso quotidiano, dare vita a disegni e dipinti o rendere dinamiche le scene naturali. La funzione si aggiunge a Flow, lo strumento di generazione video lanciato di recente, ma con l’ovvio vantaggio che non serve più passare da un’applicazione all’altra, poiché ora gli utenti Gemini possono animare le proprie fotografie direttamente all’interno della stessa piattaforma. Nel frattempo, Flow verrà esteso a ulteriori 75 paesi a partire da oggi, insieme al rilascio della nuova feature video.
Google ha precisato che, ad oggi, sono stati generati oltre 40 milioni di video tramite Veo 3 su Gemini e su Flow, la piattaforma AI dedicata alla creazione cinematografica. Per garantire la sicurezza e la trasparenza dei contenuti generati, Google ha implementato diverse misure. Innanzitutto, un team interno effettua test continuativi sui sistemi per assicurarsi che non insorgano problemi o si verifichino risposte inadeguate. Inoltre, tutti i video generati presentano una filigrana visibile che ne segnala la natura artificiale, oltre a un’impronta digitale SynthID invisibile, pensata per contrastare l’uso improprio e facilitare la tracciabilità dei contenuti AI. Queste misure sono fondamentali per preservare la fiducia degli utenti e contrastare la diffusione di deepfake e disinformazione.
Chi Può Accedere a Questa Meraviglia Tecnologica?
Purtroppo, non tutti possono usufruire immediatamente di questa innovativa funzione. Al momento, l’accesso è riservato agli utenti in possesso di un abbonamento a Gemini AI Pro e AI Ultra. Il piano Google AI Pro costa 21,99 euro al mese e offre una prova gratuita di un mese. Questo abbonamento consente l’accesso a Flow, uno strumento per la creazione di video che sfrutta Veo 3 Fast, e l’utilizzo di Gemini integrato in Gmail, Documenti, Vids e altre applicazioni. Il piano Google AI Ultra, invece, ha un costo di 274,99 euro al mese ed è pensato per un uso aziendale e avanzato.
Google ha comunicato che, fino ad ora, sono stati creati più di *40 milioni di video utilizzando Veo 3 sia su Gemini che su Flow, la piattaforma di intelligenza artificiale specializzata nella produzione di filmati.
Il costo dell’abbonamento mensile al piano Google AI Pro è di 21,99 euro, con la possibilità di usufruire di una prova gratuita della durata di un mese.
L’offerta Google AI Ultra, invece, prevede una spesa di 274,99 euro al mese* e si rivolge a professionisti e aziende che necessitano di strumenti avanzati.
Google suggerisce svariati usi fantasiosi per questa tecnologia: vivacizzare oggetti comuni, trasformare disegni e dipinti in animazioni o conferire dinamismo a paesaggi naturali.
La funzionalità si aggiunge a Flow, il tool per la realizzazione di video lanciato di recente, ma offre il vantaggio evidente di eliminare la necessità di passare da un’applicazione all’altra, dato che ora gli utenti Gemini possono animare le proprie foto direttamente all’interno della piattaforma stessa.
Parallelamente, l’estensione di Flow è prevista in altri paesi a partire da oggi, contestualmente al lancio della nuova funzionalità video.
Inoltre, ogni video generato include una filigrana chiaramente visibile che ne rivela la natura artificiale, unitamente a un’impronta digitale SynthID non percepibile a occhio nudo, progettata per ostacolare un utilizzo scorretto e agevolare l’identificazione della provenienza dei contenuti creati dall’intelligenza artificiale.
La generazione di video AI con Veo 3 partendo da un’immagine è una funzionalità che sta venendo gradualmente distribuita. Un numero crescente di utenti ne avrà la disponibilità nelle prossime ore e potrà cominciare a produrre i propri contenuti. È rilevante sottolineare che, analogamente alla generazione da testo a video con Veo 3 su Gemini, anche la generazione da immagine a video è fruibile solo avendo sottoscritto l’abbonamento al piano Google AI Pro o Google AI Ultra.

Prompt per l’immagine: Un’immagine iconica che rappresenta la trasformazione di una fotografia in un video tramite l’intelligenza artificiale. Al centro, una macchina fotografica antica in stile naturalista, con dettagli minuziosi e colori caldi e desaturati. Dalla macchina fotografica, come se fosse un raggio di luce, si proietta un nastro di pellicola cinematografica che si trasforma gradualmente in uno schermo moderno, simbolo del video digitale. Sullo schermo, si intravedono scene dinamiche e colorate, che contrastano con i toni più spenti della macchina fotografica. In secondo piano, una serie di circuiti stilizzati e chip, rappresentazioni dell’intelligenza artificiale, fusi con elementi organici come foglie e fiori, per simboleggiare la sinergia tra tecnologia e natura. Lo stile dell’immagine deve essere ispirato all’arte naturalista e impressionista, con particolare attenzione alle metafore visive. Evitare testo e mantenere un design semplice e unitario.
Verso un Futuro di Creatività Aumentata: Riflessioni Conclusive
L’introduzione della funzione image-to-video su Gemini segna un punto di svolta nel panorama dell’intelligenza artificiale applicata alla creatività. Non si tratta solo di un nuovo strumento, ma di un cambio di paradigma che ridefinisce il modo in cui interagiamo con le immagini e i video. La possibilità di trasformare una semplice fotografia in un’esperienza audiovisiva immersiva apre infinite possibilità creative, sia per i professionisti del settore che per gli utenti comuni. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide etiche e sociali che questa tecnologia solleva, in particolare per quanto riguarda l’autenticità dei contenuti e la lotta alla disinformazione.
Ma cosa significa tutto questo per noi, esseri umani? Significa che stiamo entrando in un’era in cui la creatività non è più un’esclusiva degli artisti e dei professionisti, ma diventa accessibile a tutti. Significa che possiamo dare vita alle nostre idee in modi che prima erano impensabili. Significa che il futuro della comunicazione sarà sempre più visivo, immersivo e interattivo. E, soprattutto, significa che l’intelligenza artificiale non è una minaccia, ma un’opportunità per ampliare i nostri orizzonti creativi e connetterci gli uni agli altri in modi nuovi e sorprendenti.
A proposito di intelligenza artificiale, è interessante notare come questa funzione di Gemini si basi su un concetto fondamentale chiamato “Generative Adversarial Networks” (GAN). In parole semplici, le GAN sono composte da due reti neurali: una che genera immagini o video (il “generatore”) e un’altra che cerca di distinguere tra i contenuti generati e quelli reali (il “discriminatore”). Questo processo di competizione continua porta il generatore a creare contenuti sempre più realistici e convincenti. Un concetto più avanzato è quello del “Transfer Learning”, dove un modello AI addestrato su un vasto dataset di immagini e video viene poi “sintonizzato” su un dataset più specifico per un compito particolare, come la generazione di video da immagini. Questo permette di ottenere risultati di alta qualità con un minor dispendio di risorse computazionali.
E ora, caro lettore, ti invito a riflettere: come pensi che questa tecnologia cambierà il modo in cui creiamo e consumiamo contenuti? Quali sono le implicazioni etiche che dobbiamo considerare? E, soprattutto, come possiamo sfruttare al meglio questa nuova ondata di creatività artificiale per costruire un futuro più ricco, stimolante e connesso?








